E Miley Cyrus, l'ex Hannah Montana oggi bad girl del pop per definizione, ha fatto esattamente quello che tutti si aspettavano: strizzata in costumi che lasciavano poco all'immaginazione, la star americana ha provocato ma - soprattutto - divertito.
Ecco com'è andata la sera dell'8 giugno al Forum di Assago, a Milano.
Il palazzetto milanese era pieno di giovanissime, molte accompagnate dai genitori, la maggior parte dei quali ha tuttavia preferito aspettare nel parcheggio la fine dello show: a giudicare dall'affollamento in platea e sugli spalti, l'unica data italiana di Miley è stata un successo ancora prima di iniziare.
A scanso di equivoci, è bene specificare subito una cosa: Miley canta bene. Molto bene.
Del resto è cresciuta alla scuola Disney, una delle accademie più severe - ma anche più efficaci - nel preparare i giovani talenti a palchi e studi di registrazioni. Lo spettacolo è pensato per stupire. Tanti i cambi d'abito - tutti, comunque, super-provocanti - e clamorose le scenografie: oltre alla ben nota lingua-scivolo, anche il fallico hot dog cavalcato come fosse la bomba atomica che il maggiore T. J. 'King' Kong (Slim Pickens) cavalcava nel 'Dottor Stranamore' di Stanley Kubrick...
Durante il set non sono mancate le cover: non solo la “Lucy in the Sky With Diamonds” dei Beatles che Miley ha recentemente cantato con i Flaming Lips, ma anche – nel set acustico allestito a sorpresa sotto la tribuna di fronte al palcoscenico – gli Smiths di “There is a light that never goesout”, la Dolly Parton di “Jolene” e la Lana Del Rey di “Summertime sadness”.
Poi, ovviamente, c'era l'aspetto hot dello show. Quello che tutti aspettavano, per parlarne bene - o male - a seconda dei casi. Miley, anche in questa occasione, non si è risparmiata...
Troppo, per un pubblico così giovane? Molto probabilmente sì.
Occorre però osservare come lo spettacolo hot messo in piedi da Miley sia talmente colorato, allegro e ultrapop da risultare - se non proprio innocuo - talmente grottesco da sembrare innocente.
Insomma, la trasgressione ai tempi delle multinazionali: per i più giovani, probabilmente,
Del resto è cresciuta alla scuola Disney, una delle accademie più severe - ma anche più efficaci - nel preparare i giovani talenti a palchi e studi di registrazioni. Lo spettacolo è pensato per stupire. Tanti i cambi d'abito - tutti, comunque, super-provocanti - e clamorose le scenografie: oltre alla ben nota lingua-scivolo, anche il fallico hot dog cavalcato come fosse la bomba atomica che il maggiore T. J. 'King' Kong (Slim Pickens) cavalcava nel 'Dottor Stranamore' di Stanley Kubrick...
Durante il set non sono mancate le cover: non solo la “Lucy in the Sky With Diamonds” dei Beatles che Miley ha recentemente cantato con i Flaming Lips, ma anche – nel set acustico allestito a sorpresa sotto la tribuna di fronte al palcoscenico – gli Smiths di “There is a light that never goesout”, la Dolly Parton di “Jolene” e la Lana Del Rey di “Summertime sadness”.
Poi, ovviamente, c'era l'aspetto hot dello show. Quello che tutti aspettavano, per parlarne bene - o male - a seconda dei casi. Miley, anche in questa occasione, non si è risparmiata...
La star americana ha regalato pose a dir poco ginecologiche - sdraiata su un cofano di un'auto, a gambe spalancate, oltre che a riferimenti a luci rosse - un sex toy gigante apparso sullo sfondo durante l'esecuzione di “My darling” - e persino una fellatio - simulata, però - a beneficio di un ballerino travestito da Abramo Lincoln durante 'Party in the USA', in chiusura...
Troppo, per un pubblico così giovane? Molto probabilmente sì.
Occorre però osservare come lo spettacolo hot messo in piedi da Miley sia talmente colorato, allegro e ultrapop da risultare - se non proprio innocuo - talmente grottesco da sembrare innocente.
Insomma, la trasgressione ai tempi delle multinazionali: per i più giovani, probabilmente,
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