Basta guerra”. Dopo quasi due anni dalla separazione Raoul Bova parla
a Vanity Fair della sua vita privata, rivolgendosi in particolare a una
persona: la ex suocera, Annamaria Bernardini De Pace. “Sono il
bersaglio di una campagna. Il traditore che merita la gogna. Finora non
avevo mai reagito per non peggiorare le cose, ma alla fine ho capito che
in realtà le peggioro stando zitto. Perché chi è mosso dal rancore non
si ferma, più incassi e più attacca. E io devo proteggere i miei figli
da questa guerra.
Per questo parlo. Per dire: vi prego, basta con questa guerra che fa solo del male”. “Basta leggere i giornali, i nomi
di chi firma gli articoli, e quelli degli editori. La lettera aperta al
‘genero degenerato’ – dice Bova – mi ha profondamente ferito. Ma
pazienza per me. Il problema è che tutta questa situazione fa star male i
miei figli, i suoi nipoti.
Come deve sentirsi, un ragazzino, nel leggere che il suo papà è un
traditore superficiale, che non si è fatto nessuno scrupolo a scaricare
la mamma per una ventenne? Le cose non sono andate per niente così, ma
lui come fa a capirlo?”.
Bova poi ricorda gli ultimi tempi del suo matrimonio: “Il nostro
matrimonio era finito da un pezzo, da ben prima che conoscessi Rocío. A
lungo Chiara e io abbiamo cercato di salvare un rapporto in cui credevo,
abbiamo fatto tutto il possibile. Ma se dopo molto tempo e tanti
tentativi non succede nulla, può capitare di incontrare un’altra
persona. Finché un giorno ti chiedi: a quarant’anni devo ancora essere
schiavo del mio ideale di famiglia perfetta? (…) Io non sono il tipo di
persona che accetta un rapporto di facciata mentre nella realtà uno dei
due – o anche l’altro – si prende le sue distrazioni fuori casa. (…) Con
che coraggio avrei guardato negli occhi i miei figli, la sera, se
avessi dovuto fingere di essere il marito che non ero più?”.
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