a morte di Amy Winehouse è stata la conseguenza dell’abuso di alcol, secondo quanto dichiarato mercoledì 26 ottobre dal medico legale inglese Suzanne Greenaway. Si è trattata di una tragica fatalità, anche se la 27enne cantante, scomparsa il 23 luglio scorso, aveva un tasso alcolico cinque volte superiore a quello consentito legalmente. Accanto al corpo erano state infatti trovate alcune bottiglie di vodka. Secondo il medico Amy era “una donna intelligente e sensibile che, a volte, era stata capace di astenersi dall’alcol”. I genitori della Winehouse, Mitch e Janis, erano presenti al momento della lettura dell’esito. Proprio il padre aveva più volte dichiarato di essere certo che le droghe non fossero il motivo del decesso e aspettava una conferma ufficiale alle sue parole.
Dopo aver ascoltato le parole della Greenaway, la famiglia Winehouse ha diffuso un comunicato per esprimere il proprio pensiero. “È in qualche modo un sollievo scoprire cosa sia successo ad Amy. Ora sappiamo che c’era alcol nel suo corpo al momento della morte, probabilmente accumulato anche dai giorni precedenti. La corte è stata informata sulla battaglia di Amy contro i suoi problemi con l’alcol e il fatto che non abbia potuto vincere la sua lotta per noi è una grande sofferenza”.
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