Copertina del mese

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COPERTINA DI FEBBRAIO: dal Festival di Sanremo 2017, ho scelto la copertina di Vietato Morire del bravo e raffinato Ermal Meta, che contiene l'omonima canzone sanremese e Piccola Anima, delicato duetto con Elisa.

martedì 13 maggio 2014

Conchita Wurst prima era Thomas Neuwirth

Contro ogni aspettativa (o forse no), la drag queen Conchita Wrust, 25 anni proveniente dall'Austria, ha trionfato all'Eurovision song contest 2014.
Per qualcuno questa vittoria è il trionfo della tolleranza, un passo avanti vestro la democrazia. Come scrive il presidente austriaco, Heinz Fischer, "Non è soltanto una vittoria per l’Austria, ma innanzitutto per la diversità e la tolleranza in Europa".

Qualcuno, invece non ha preso bene la vittoria di Conchita, all'anagrafe Thomas Neuwirth. La Russia, con le sue leggi omofobe varate di recente da Putin che vietano la propaganda gay, ha mostrato tutto il suo dissenso, dovuto anche a una certa 'invidia' per la sconfitta delle sue rappresentati. Il vicepremier, Dmitri Rogozin, indignato per la vittoria di una drag queen, ha twitato "Il risultato di Eurovision ha mostrato ai sostenitori dell’integrazione europea il loro futuro europeo: una donna barbuta". Il parlamentare Vitaly Milonov, ci è andato giù molto pesante, parlando della cantante come di “una pervertita, la cui presenza insulta milioni di russi”. E ancora: “La partecipazione del travestito ed ermafrodita noto come Conchita Wurst, sulla stessa scene di cantanti russe in diretta televisiva, è una propaganda per l’omosessualità e un declino morale”. Il tribuno nazionalista russo Vladimir Zhirinovski, in un’intervista tv ha dichiarato: "È la fine dell’Europa. Loro non hanno più uomini e donne, hanno “questo”". 


E proprio questo atteggiamento omofobo da parte della Russia, ha  provocato una pioggia di fischi proveniente dal pubblico presente all'Arena di Copenhagen che si è scagliato contro le due, inconsapevoli, rappresentati di Mosca all'Eurovision, le sorelle Tolmachevy.
Conchita alla fine l'ha spuntata, anche con il voto della giuria russa a suo sfavore, che l'aveva relegata infatti solo all'undicesima posizione. Grazie al televoto, però la drag queen austriaca ha stracciato le sue avversarie portandosi a casa il trofeo sulle note di “Rise Like a Phoenix”, superando l’Olanda e la Svezia.

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