Contro ogni aspettativa (o forse no), la drag queen Conchita Wrust, 25 anni proveniente dall'Austria, ha trionfato all'Eurovision song contest 2014.
Per qualcuno questa vittoria è il trionfo della tolleranza, un passo avanti vestro la democrazia.
Come scrive il presidente austriaco, Heinz Fischer, "Non è soltanto una
vittoria per l’Austria, ma innanzitutto per la diversità e la
tolleranza in Europa".
Qualcuno, invece non ha preso bene la vittoria di Conchita, all'anagrafe Thomas Neuwirth.
La Russia, con le sue leggi omofobe varate di recente da Putin che
vietano la propaganda gay, ha mostrato tutto il suo dissenso, dovuto
anche a una certa 'invidia' per la sconfitta delle sue rappresentati. Il
vicepremier, Dmitri Rogozin, indignato per la vittoria di
una drag queen, ha twitato "Il risultato di Eurovision ha mostrato ai
sostenitori dell’integrazione europea il loro futuro europeo: una donna
barbuta". Il parlamentare Vitaly Milonov, ci è andato giù molto
pesante, parlando della cantante come di “una pervertita, la cui
presenza insulta milioni di russi”. E ancora: “La partecipazione del
travestito ed ermafrodita noto come Conchita Wurst, sulla stessa scene
di cantanti russe in diretta televisiva, è una propaganda per
l’omosessualità e un declino morale”. Il tribuno nazionalista
russo Vladimir Zhirinovski, in un’intervista tv ha dichiarato: "È la
fine dell’Europa. Loro non hanno più uomini e donne, hanno “questo”".
E proprio questo atteggiamento omofobo da parte della Russia,
ha provocato una pioggia di fischi proveniente dal pubblico presente
all'Arena di Copenhagen che si è scagliato contro le due, inconsapevoli,
rappresentati di Mosca all'Eurovision, le sorelle Tolmachevy.
Conchita
alla fine l'ha spuntata, anche con il voto della giuria russa a suo
sfavore, che l'aveva relegata infatti solo all'undicesima posizione.
Grazie al televoto, però la drag queen austriaca ha stracciato le sue
avversarie portandosi a casa il trofeo sulle note di “Rise Like a
Phoenix”, superando l’Olanda e la Svezia.
Nessun commento:
Posta un commento