Joe Cocker è morto all'età di settant'anni, era malato da tempo di
carcinoma polmonare. Una vita sul palco, scandita dalle mani che solo
lui ha mosso così, con le dita aperte, a segnare il tempo, i gomiti
stretti al fianco, il mento proteso verso l'alto. Si è spento nel suo
ranch a Crawford, in Colorado. A dare l'annuncio è stato il sito
internet della Bbc avvertito dal suo agente, Barrie Marshall, al suo
fianco da trent'anni: "Era semplicemente unico, sarà impossibile
riempire il vuoto che lascia nei nostri cuori". Tra i primi a commentare
la sua scomparsa Eric Clapton.
Cocker era nato a Sheffield, in Inghilterra, come John Robert Cocker il
20 maggio 1944 e lì aveva cominciato la sua carriera mentre imparava il
mestiere di idraulico. Presto, come accadeva più frequentemente allora,
iniziò a 15 anni con il nome di Vance Arnold, divenne un membro degli
Avengers poi dei Big Blues nel 1963 e infine della Grease Band, tre anni
dopo nel 1966. Cocker amava il blues e il soul ma quelli erano anni
d'oro nel Regno Unito. La musica esplodeva con suoni nuovi, i Beatles
erano ovunque e cambiavano la percezione dei suoni. Il primo singolo con
cui si fece notare fu proprio una cover dei Fab Four, 'I'll Cry
Instead', dall'album 'A Hard Day's Night'. Ma fu la sua apparzione a
Woodstock a consacrarlo. Joe Cocker uscì all'inizio, cantò il terzo
pezzo del concerto cominciato alle 17.07 di venerdì15 agosto 1969. Uscì
davanti alla folla di ragazzi e cantò 'With a Little Help from My
Friends'.
R.I.P.
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