Il dado è tratto, il Grande Fratello 13
arriva finalmente a conclusione e saluta gli spettatori con una
vittoria clamorosa. Ad arrivare in vetta alle preferenze del pubblico è
infatti Mirco Petrilli, che vince il premio finale di 250 mila euro
(un bel gruzzoletto, tutto sommato) battendo i restanti 5 finalisti:
Chicca (arrivata seconda), Modestina, Samba, Giovanni e Angela. 28enne
di Lariano, mai nominato dai coinquilini, anche lui ha iniziato la sua
avventura al GF nella cantina, intenzionato a
conquistare – una volta salito nella casa – qualche bella fanciulla. In
effetti ha subito messo gli occhi su Greta e Veronica, ma poi ha puntato
sulla povera Modestina, ritrovatasi sovente in imbarazzo per via dei
comportamenti spesso fuori luogo del contadino, che alternava momenti di
discrezione ad altri di accollo pesante, dichiarandole anche di essere
innamorato. Peccato che Mody fosse già fidanzata, fuori dalla casa, e si
è limitata a promettere al bel contadino di continuare la “bella
amicizia” al di là della porta rossa.
Grande amico di tutti, non si è fatto problemi a stare accanto ai
suoi coinquilini nei momenti di sconforto. A partire da Chicca, di cui è
stato spesso “consulente” per la love story con Giovanni, ma anche
Angela – che ha consolato quando è rimasta senza le persone amiche.
Sempre molto allegro, si è dovuto ricredere nelle
ultime settimane su Samba, per via della nomination valida per l’accesso
alla finale (si è autovotato diventando finalista) e poi per aver
ceduto questa carta a Giovanni, non restando coerente con la sua scelta.
Se, infatti, nelle intenzioni c’era la volontà di tornare alle origini, e quindi all’esperimento sociologico,
all’atto pratico abbiamo assistito alla solita tiritera, con la nascita
improvvisa di love story dal nulla e il continuo seminare zizzania tra i
concorrenti che, il più delle volte, se ne sono beatamente
disinteressati rovinando involontariamente il lavoro svolto dagli
autori.
Certo, qualche idea simpatica c’è stata, come il Freeze
(un’idea, però, nient’affatto farina del sacco dei nostri autori) di
cui però si è, ovviamente, abusato, rendendola noiosa e dannosa puntata
dopo puntata, anche perché sfruttata per ogni contesto e situazione.
Fallito anche l’esperimento social: se da una parte va apprezzato lo
sforzo di rendere il live gratis e fruibile da chiunque online,
dall’altro non si è fatto nulla di eccezionale per coinvolgere gli
spettatori.
Nella speranza che gli autori non si limitino a “freezarsi” ma
spremano anche le meningi, per la prossima edizione c’è molto da
costruire. Magari con una nuova conduzione e un nuovo gruppo di lavoro.
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