Dopo Paolo Bonolis, che ha dichiarato che è meglio affidare un bambino
ad una coppia omosessuale piuttosto che farlo crescere da un gruppo di
suore, a salire sul carro dei personaggi del mondo dello spettacolo che
appoggiano l'approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, inclusa
la stepchild adoption, è Raffaella Carrà.
Pronta per la nuova edizione di The Voice, talent musicale di Raidue mai decollato veramente, la conduttrice, da sempre icona del mondo gay,
si è confessata durante un'intervista rilasciata al settimanale Il
Venerdì, svelando un retroscena del proprio passato che sposa appieno la
lotta del mondo omosessuale per il riconoscimento di alcuni diritti.
"Io sono cresciuta senza un padre. Era danaroso ma troppo playboy e mia madre divorziò nel 1945", rivela Raffaella Carrà,
che aggiunge: "Non mi sono mai voluta sposare e mi ha sempre fatto
arrabbiare non poter adottare figli senza l'obbligo di questo anello".
La showgirl poi continua: "Oggi, quando si parla delle adozioni a coppie gay
ma anche etero, faccio un pensiero: Ma io con chi sono cresciuta? Mi
rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna. Facciamoli uscire i
bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due
padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?".
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